C’è estremo di bisogno di raccontare il bergamotto di Reggio Calabria, questo frutto unico al mondo che per troppo tempo è stato utilizzato solo nell’industria profumiera, senza esplorarne le caratteristiche alimentari e salutistiche. Si è parlato di questo, e di tanto altro, ieri sera nel corso di un acceso e vivace dibattito nel contesto di Bergaré, l’evento reggino dedicato al bergamotto frutto di questa terra.
Si è parlato di filiera produttiva e di comunicazione, soprattutto, con ospiti che di comunicazione se ne intendono. Tra i relatori, infatti, vi erano il giornalista enogastronomico Luciano Pignataro, il giornalista Marco Colognese di Reporter Gourmet, e Peppone Calabrese, conduttore di Linea Verde (le interviste ai tre esperti di comunicazione ed enogastronomia sono visibili in calce all’articolo).
Tutti i relatori, allietati anche della presenza del vescovo Fortunato Morrone, hanno posto l’accento sulla necessità di valorizzare questo prodotto, comunicando al mondo il valore della sua unicità. Si tratta infatti di un frutto esclusivo e non replicabile, con le sue peculiarità e le sue caratteristiche. “I calabresi non si amano abbastanza. Non è vero che non siete capaci di fare, ma è che non lo state facendo“, ha detto Marco Colognese. Una verità questa, sotto gli occhi di tutti. E a dimostrare che la Calabria finalmente vuole crederci sono saliti sul palco anche i più noti Digital Creator calabresi, come si può vedere dalle foto nella gallery scorrevole in alto. Tutti giovanissimi. Tutti che raccontano questa regione da Nord a Sud. E lo fanno innanzitutto per dimostrare, prima ai calabresi stessi e poi a tutti gli altri, che non è vero che in Calabria non c’è niente.
La missione “conosciamo il Bergamotto di Reggio Calabria” deve ora diventare comune denominatore per tutti coloro che, in un modo o nell’altro, raccontano il territorio a più livelli.